martedì 10 aprile 2012

COSA SAPERE SULL’IMU ( IMPOSTA MUNICIPALE UNICA)

8 Aprile 2012
Dopo il via libera al Senato, con l’ennesima fiducia richiesta da Monti , torna alla camera ma già si parla di altre modifiche, questo lo strano destino del decreto-legge sulle semplificazioni fiscali n° 16 del 2012.
Uno dei contenuti di questo decreto-legge che tormenta gran parte degli italiani è “l’IMU” tassa che va a sostituire la vecchia ICI. Si sente nell’aria molta apprensione per quello che sarà la grande SALASSATA, preoccupazione più che giustificata perché arriva dopo una serie di provvedimenti che hanno cambiato la vita (sicuramente in peggio) a gran parte degli italiani.
Quali sono le novità di questo decreto-legge sull’imu?
L’importo dell’imu sugli immobili è costituito da due parti distinte: una viene definita direttamente dallo stato, l’altra dai comuni dove l’immobile è situato. La quota stabilita dallo stato è già stata fissata, quella dei comuni invece ancora non è stata deliberata.
Per far fronte alle problematiche che possono derivare da questa situazione ancora poco definita, è stato stabilito il seguente metodo di pagamento:
Primo versamento entro il 15 giugno,
 calcolato sull’aliquota base del 4 per mille, nel caso di prima casa comprensivi di box di pertinenza, della rendita catastale rivalutata del 5 % (X 1,05 )e moltiplicata per 160. Dalla somma totale bisogna detrarre 200 euro e 50 euro per figlio convivente ( di età non superiore ai 26 anni) e dividere per due.
Per le seconde case comprensivi di box non di pertinenza invece il  7,6 per mille della rendita catastale rivalutata del 5 % (X 1,05 ) e moltiplicata per 160 e dividere per due.
Per i locali adibiti a negozi il  7,6 per mille della rendita catastale rivalutata del 5 % (X 1,05 ) e moltiplicata per 55 e dividere per due.
Per i locali adibiti a uffici e studi professionali il  7,6 per mille della rendita catastale rivalutata del 5 % (X 1,05 ) e moltiplicata per 80 e dividere per due.
Entro i primi di agosto l’esecutivo potrà avere il resoconto dell’effettive entrate dell’anticipo versamento e ritagliare le aliquote sulla base del gettito prefissato di 21 miliardi di euro. Il decreto Salva Italia da la possibilità ai comuni di portare delle modifiche alle aliquote sia in ribasso che in rialzo fino ad un massimo di 0,2  punti percentuali per le prime case e 0,3 punti percentuali per altri immobili e seconde case (possiamo quindi immaginare quali delle due opzioni apporteranno)
Saldo entro il 16 dicembre
Per il saldo ci sono molte perplessità in quanto ancora non si sanno le aliquote da attuare, nel caso in cui il governo lascia invariata l’aliquota, rimane solo di informarsi sull’ammontare dell’aliquota  inserita dai comune dove è situato l’immobile tenendo presente quanto già specificato nel paragrafo precedente.
Ovviamente stabilita l’aliquota finale rimane solo da ripetere il conteggio come sopra, si sottrae al totale il pagato in acconto a giugno  ed il rimanente equivale  all’importo da pagare a saldo.

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